le origini
Intorno alla metà del secolo scorso era attività comune nel Salento la produzione casalinga di liquori e rosoli vari. Il mondo contadino dell’epoca non conosceva il fenomeno della commercializzazione dei distillati. Solo in alcuni bar era possibile degustare, in particolare, liquori ricavati artigianalmente dalla macerazione di erbe e radici autoctone. Questi venivano utilizzati soprattutto per allungare e “correggere” il caffè.
Realino Mazzotta, fondatore dell’azienda Amaro Salento, ricorda che da bambino nel bar di famiglia vi era un liquore alle erbe della cui ricetta non è rimasta alcuna traccia né scritta né orale.
Il bar Venezia fu fondato negli anni ’40 nel centro del piccolo comune di Veglie, in provincia di Lecce dal padre Raffaele pur continuando lavorare da bravo artigiano, mobili e manufatti di pregio nella bottega del nonno Luigi. Tra i tanti racconti dell’infanzia, Realino ricorda quel caffè “corretto” ovvero allungato con l’amaro tanto amato dagli americani…
Lo Spirito correttore
Con una ricetta suggerita da un monaco del vicino convento dei frati minori di San Giuseppe da Copertino, papà Raffaele produceva un liquore amaro che utilizzava per servire il caffè “corretto”. Una specialità molto amata dai soldati americani presenti in paese dopo la Liberazione.
Il frate aveva consegnato la ricetta segreta ad alcuni titolari di esercizio pubblico, compreso il bar Venezia, ad una condizione: ogni cliente che avrebbe bevuto il caffè “corretto” con quel liquore, avrebbe dovuto soffermarsi e riflettere su un proprio difetto per correggerlo e purificarsi nel corpo e nell’anima!Una ricetta purtroppo andata perduta in quanto il padre morirà giovane, quando Realino aveva solo tredici anni.
Comincia da quel momento un’indagine lenta ma continua per tenere vivo un contatto spirituale col padre, andando per i campi e lungo la costa ionica per raccogliere le erbe rare. Negli anni la ricerca si riversa anche nelle biblioteche, attraverso una meticolosa selezione di manoscritti che facevano riferimento ad alcune ”Herbe amarissime” (1767, Vita di San Giuseppe da Copertino – Domenico Bernino) che il Santo utilizzava durante i digiuni penitenziali.
È l’inizio di una bellissima avventura che porterà Realino – ormai divenuto uno stimato direttore d’orchestra internazionale – a creare un elisir di eccezionale qualità “la mia più bella opera musicale”.
SAPORI ANTICHI E MODERNI
Nasce nel 2014 Amaro Salento Classico e dopo un anno l’Amarissimo.
Entrambi realizzati con oltre 45 vegetali tra erbe, radici, rizomi, semi, fiori, scorze e cortecce. La ricerca non si ferma e ai due amari segue un limoncello naturale, fatto di macerazione di scorze di limoni di prima scelta.
La tradizione di famiglia continua con il figlio di Realino, Francesco, anche lui musicista, che ha seguito la passione del padre diventando mastro distillatore di scuola inglese. Dopo anni di studio ha creato, con l’ausilio di un tradizionale alambicco in rame, tre versioni del Duna Gin utilizzando anche le pregiate bacche del tipico Ginepro coccolone che ricopre le splendide dune del Salento.